Cristina was suggested by Luisa. I did endless research but I found out that she is very private. She doesn’t update Facebook since 2013, she has an Instagram profile named bonbonolli and the website of her brand Babbu is cryptic. This aura of mystery around her leads me to curiosity. The only certainty before the interview is her city of origin, Cesena.

instagram.com/bonbonolli


In 2005 you gave life to Babbu and today you have chosen to resize the work by making special productions for your customers, following them in their bizarre requests. What gave you the courage to make this choice?
What I loved most had become routine. The routine of the samples, of the fair, of the holidays, everything took place as planned, year after year. Fashion for me is an art form that must be cultivated allowing more space and freedom, for this reason, I chose to revolutionize everything.

Where does your interest in knitwear come from?
I spent all my childhood among my mom's knitting machines. Adolescence led me to design my first sweaters, to find an alternative to my mom's embroidered dolls (they would crucify me at school). It was the Brit-Pop period and I had a series of homemade shirts at Damon Albarn which I was very proud of.

Luisa suggested I ask you about the tarot garden of Niki de Saint Phalle.
A tarot garden is a place of another dimension, one of those in which as soon as you remove the entrance ticket, you feel a sprinkle of bright dust from head to toe and you can say goodbye to the real world. It is undoubtedly a magical place, so full of details and different materials such as mirrors, cement, and ceramics, I think one visit is not enough to make you have a complete vision. It has nothing to do with a shack, rather, it is an extremely intimate place and it is natural to move in silence and observe, listen to what Niki De Saint Phalle has created and experienced in the first person. It seems strange, but you perceive her presence, almost as if she could come out of a corner at any moment.
I visited the garden ten years ago, but the magic that passed on to me is still very much alive.

Is there anything you think others think of as insane?
Not yet.

Do you have rituals to take care of yourself? How have they changed with the presence of your son Adam?
I've been practicing Taiji for two years and I love dealing with English roses. Gardening is a fixed ritual since I have a garden: I take care of the plants and they take care of me.
Adam introduced the ritual of the game, I was a bit rusty.
Playing should be a daily practice for us adults too.

What obsession do you explore at night and on weekends?
I look for places to visit and organize trips that are feasible (or not). I've been doing it for twenty years, so you can easily define it an obsession.

If they call you as a speaker for a conference and you do not have to talk about your work, what would you talk about?
I would talk about feeding as a first medicine.

What is the worst advice you received?
The choice of the school. I wanted to become an English teacher.

What was your biggest failure that then became the basis for your future success?
Maybe closing Babbu. I stopped working non-stop seven days a week, I put Adam in the world and I dedicated all the time necessary, I did other things and now I know what I want and what not.

What have you changed your mind over the past two years and why?
I had never considered feeding as medicine. In our country, there is no culinary education and there is no food-based prevention program. When we're sick, we take a drug to relieve pain and nothing more. There is a screening program but I believe it is not enough to really make people aware of how they could be treated through the knowledge of food and the properties of each food.

What would you write on a billboard in the center of your city?
Playing is the biggest medicine [Lao Tse].


7 Big Small Talks

  • Your daily uniform: jeans, turtlenecks and red ankle boots or canvas shoes
  • The song of the heart: Get it on T Rex
  • Your perfume: I do not have one
  • Favorite flowers: English roses
  • Your comfort food: miso soup
  • The favorite brand: Salakauppa
  • A friend of yours to interview? What should I ask? Adeline Affre, ask her what she thinks in Italy is better than in France.

 

Cristina è stata suggerita da Luisa. Ho fatto ricerche ma ho scoperto essere molto riservata. Non aggiorna facebook dal 2013, ha un profilo instagram dal nome bonbonolli e il sito del suo brand Babbu è criptico. Non è facile ad oggi trovare persone poco affini ai social e questa aurea di mistero attorno a lei mi induce curiosità. L'unica certezza prima dell'intervista è la sua città, Cesena.

instagram.com/bonbonolli


Nel 2005 hai dato vita a Babbu ed oggi hai scelto di ridimensionare il lavoro facendo produzioni speciali per i tuoi clienti, seguendoli nelle loro bizzarre richieste. Cosa ti ha dato il coraggio di fare questa scelta?
Ciò che più amavo era diventato routine. La routine del campionario, della fiera, delle vacanze, tutto si svolgeva come da copione, anno dopo anno. La moda per me è una forma d'arte più libera.


Da dove nasce il tuo interesse per la maglieria?
Ho trascorso tutta l'infanzia tra le macchine da maglieria di mia mamma. L'adolescenza mi ha portata a disegnare i miei primi maglioni, era il periodo Brit-Pop e avevo una serie di maglie home made alla Damon Albarn di cui andavo fierissima.


Luisa mi ha suggerito di chiederti dell'aneddoto legato a Niki de Saint Phalle e il giardino dei tarocchi.
Il giardino dei tarocchi è un luogo di un'altra dimensione, uno di quelli in cui non appena stacchi il biglietto d'entrata, ti senti cospargere di polverina brillante dalla testa ai piedi e addio mondo reale. E' senza dubbio un luogo magico. E' tanto ricco di dettagli e materiali diversi come specchi, cemento e ceramica, che penso non basti nemmeno una visita per avere una visione completa. E' un luogo estremamente intimo e viene naturale muoversi in silenzio ed osservare, ascoltare ciò che Niki De Saint Phalle ha creato e vissuto in prima persona. Sembra strano, ma percepisci la sua presenza, quasi come se potesse sbucare da un angolo da un momento all'altro. Visitai il giardino dieci anni fa, ma la magia che mi trasmise è ancora molto viva.


Hai dei rituali per prenderti cura di te stessa? Come sono cambiati con la presenza di tuo figlio Adamo?
Pratico Taiji da due anni e amo occuparmi delle rose inglesi. Il giardinaggio è un rituale fisso da quando ho un giardino: io curo le piante, e loro curano me. Adamo ha introdotto il rituale del gioco, ero un po' arrugginita. Il gioco dovrebbe essere una pratica quotidiana anche per noi adulti.


Quale ossessione esplori la sera e nei weekend?
Cerco luoghi da visitare e organizzo viaggi fattibili o meno. Lo faccio da vent'anni, quindi si può definire tranquillamente un'ossessione.


Se ti chiamassero come speaker per una conferenza e non dovessi parlare del tuo lavoro di cosa parleresti?
Parlerei di alimentazione come prima medicina.


Quale è il peggior consiglio che hai ricevuto?
Sono stata influenzata nella scelta della scuola che non si è rivelata ottimale perché avrei voluto diventare una insegnante di inglese.


Quale è stato il tuo miglior fallimento che poi è diventato la base per un tuo futuro successo?
Chiudere Babbu. Mi sono fermata dal lavoro non stop sette giorni su sette, ho messo al mondo Adamo e gli ho dedicato tutto il mio tempo. Proprio perché ho fatto altre esperienze rispetto a quella precedente ora ho ben chiaro cosa voglio e cosa no.


Su cosa hai cambiato opinione negli ultimi due anni e come mai?
Non avevo mai valutato l'alimentazione come medicina. Solitamente quando stiamo male prendiamo un farmaco per alleviare il dolore e non ci soffermiamo a riflettere sulla provenienza del male e su come potremmo curarlo in modo alternativo. Sono rimasta sorpresa dal potere che ha l'alimentazione sul benessere del nostro corpo.
In Italia non esiste un'educazione culinaria e nemmeno una vera prevenzione basata sul cibo essendo noi molto legati alla tradizione.


Cosa scriveresti su un billboard al centro della tua città?
Il gioco è la medicina più grande, Lao Tse.

 

7 Small Talks

  • La tua uniforme quotidiana: Jeans, dolcevita e stivaletti rossi o scarpe di tela.
  • La canzone del cuore: Get it on T. Rex
  • Il tuo profumo: non lo uso.
  • I fiori preferiti: le rose inglesi.
  • Il tuo comfort food: zuppa di miso.
  • Il brand preferito: Company Salakauppa.
  • Una tua amica da intervistare, cosa dovrei chiederle? Adeline Affre chiedile in cosa pensa che l'Italia sia migliore rispetto alla Francia.